Dopo il lancio del progetto “CAP ID – Digitali. Aperti. Umani”, un ampio programma di trasformazione culturale che vede le persone del Gruppo CAP come protagoniste di questo viaggio di cambiamento verso una nuova cultura digitale, abbiamo pensato di fare due chiacchiere con Maria Rosaria Brunetti, Direttore Risorse Umane, Organizzazione e People Development del Gruppo CAP.
1) Ciao Maria Rosaria, cosa significa per te “trasformazione digitale”?
Due cose tra loro correlate. Una cambiamento tecnologico importante e uno culturale fondamentale. E’ una trasformazione imponente che tocca tutti gli aspetti delle imprese: organizzativi, culturali, modelli manageriali, di business. Trovo estremamente interessante porre l’attenzione sull’elemento culturale delle organizzazioni. Parlare di trasformazione digitale vuol dire aprirsi ad un nuovo mindset a tutti i livelli aziendali, stimolando anche lo spirito innovativo e creativo di ogni persona facendo leva su quelli che sono i valori aziendali condivisi.
2) Come sta interpretando e accogliendo Gruppo CAP il cambiamento digitale?
Le imprese che intendono essere protagoniste del futuro non possono rinunciare a giocare la partita dell’innovazione. Gruppo CAP per essere protagonista ha identificato, nell’ambito di una più ampia strategia di sostenibilità, tre obiettivi legati al business:
Un’impresa digitale: lavorare sul profondo cambiamento delle modalità di interazione tra utente e azienda; una visione, per così dire “customer-centrica” che passa anche attraverso un importante progetto di trasformazione digitale di tutta la popolazione aziendale .
Creare Valore Condiviso: la gestione del processo innovativo rende indispensabile una maggiore apertura da parte delle imprese. Il potenziamento di un approccio open innovation rappresenta il presupposto indispensabile per intensificare modelli di partnership con altre imprese del settore, per condividere idee, risorse e competenze tecnologiche.
Verso un futuro smart: attraverso importanti investimenti nelle tecnologie abilitanti, robotica e automazione per la realizzazione della cosiddetta Azienda 4.0.
Fino ad ora posso quindi posso dire che in Gruppo CAP c’è stata un’accoglienza largamente positiva verso il cambiamento digitale, e sono certa che anche i prossimi cambiamenti, che saranno certamente importanti, verranno accolti con disponibilità e molta attenzione da parte di tutti.
3) Dal tuo punto di vista, come evolverà il ruolo HR nei prossimi 3 anni? Come lo immagini, a partire dalla tua esperienza?
Vedo due cambiamenti fondamentali. Il primo riguarda l’aspetto delle nuove competenze richieste a chi opera nel mondo delle risorse umane. Mi riferisco alle specifiche competenze nel mondo degli Advanced Analytics ed anche alla ormai necessaria interfunzionalità tra competenze HR, IT e Operations. Saper gestire efficacemente la grande quantità di informazioni e di dati che le nuove tecnologie digitali mettono a disposizione è fondamentale. Non saper sfruttare queste conoscenze equivale a non avere la possibilità di migliorare la nostra offerta professionale e non dare un contributo nuovo alla evoluzione dell’azienda. Il secondo punto fondamentale riguarda il legame con il business: la capacità di selezionare e portare in azienda con tempestività nuovi ruoli e competenze di alto livello capaci di misurarsi con le dinamiche tecnologiche in linea con le scelte strategiche di business.
Altrettanto importante sarà il ruolo che le Risorse Umane giocheranno nell’accompagnamento dei processi strategici di upskilling e reskilling nelle organizzazioni complesse ed in continua evoluzione.
In questo senso la funzione HR sarà sempre più strategica rispetto allo sviluppo innovativo dell’azienda.
4) Quando si parla di digitale, si pensa subito alla tecnologia. Secondo te quali sono le soft skill più importanti per le persone all’interno dell’organizzazione?
Sicuramente una grande apertura verso il cambiamento che significa disponibilità a mettere in discussione anche qualche certezza del passato.
In secondo luogo, la capacità di leggere le potenzialità che vengono offerte dalle nuove tecnologie e quindi una spiccata propensione a costruire la visione del futuro. La curiosità, la voglia di scoprire sono ingredienti fondamentali nelle più moderne organizzazioni.
Al contempo occorre però contrastare la tendenza alla individualizzazione della performance che le nuove tecnologie in parte inducono (self management) e, invece, rafforzare la capacità di co-operare e di condividere le conoscenze e soprattutto le intuizioni che si colgono utilizzando l’innovazione tecnologica (spirito di squadra).
5) Prima di salutarci, puoi lasciarci 3 parole, 3 aggettivi che usi come bussola nell’affrontare la trasformazione digitale?
DIGITALI, APERTI, UMANI
Sono le tre parole che qualificano il progetto di trasformazione digitale che CAP ha scelto per le sue persone. Per essere protagonisti di questo importante cambiamento occorre imparare a pensare in modo nuovo e aperto e modificare di conseguenza i nostri comportamenti, cogliendo tutte le opportunità di sviluppo che il digitale ci offre. La grande preoccupazione che dovremo avere riguarda proprio il terzo aggettivo. Per me umani significa prestare molta attenzione alla persona dentro i processi di trasformazione che spesso sono vissuti in modo asettico, come se automaticamente fossero in grado di portare a tutti benefici. Noi sappiamo invece che accanto ai benefici ci sono anche problemi che riguardano la vita di ciascuno.
6) Ultima domanda, per davvero. Domanda libera. Lasciaci un messaggio in bottiglia per la Smartive Community!
Ricordiamoci che la tecnologia è fatta dalle persone e deve essere per le persone.